suo cartellino non sarà stato pagato oltre 200 milioni di euro come quello del connazionale Neymar, ma il passaggio del brasiliano Marx Lênin dos Santos Gonçalves all’Akron Tolyatti, nella Russian Football National League (la serie B in Russia), ha destato senza dubbio clamore e tanta curiosità quest’autunno.
Sicuramente, quello del fantasista carioca è un nome che non passa inosservato, soprattutto nella cittadina dell’Oblast di Samara, un tempo nota con il nome di Stavropol, ribattezzata nel 1964 con il nome di Tolyatti, in onore dello storico segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti che proprio in questa terra si adoperò negli anni sessanta per stabilire una delle fabbriche all’estero della FIAT, dando così lavoro a migliaia e migliaia di persone.
Marx Lênin è stato presentato in pompa magna dai dirigenti del club di “Togliattigrad”, formazione che lo scorso anno ha vinto il campionato russo di Serie C, guadagnandosi il diritto a disputare il torneo cadetto dove, però, quest’anno sta facendo molta fatica. L’arrivo del brasiliano in squadra servirà ad innescare una nuova “rivoluzione”, con l’obiettivo di conquistare al più presto la salvezza. Almeno così sperano la società ed i tifosi di Togliatti.
Ma qual è la storia dietro lo stravagante e di certo singolare appellativo del fuoriclasse brasiliano? Il nome Marx Lênin prende spunto da due dei più importanti personaggi politici e filosofi della storia del diciannovesimo e ventesimo secolo, Karl Marx, padre del socialismo, e Vladimir Ilich Lenin, leader della rivoluzione bolscevica in Russia. Oggi come in passato, il binomio politica e sport ha sempre suscitato curiosità e attenzione, in particolar tra gli atleti e gli sportivi di tutto il mondo, sempre più propesi a dare man forte a questa o a quella corrente politica.
In Sud America ed in Brasile in particolare capita assai frequentemente che i genitori scelgano di chiamare i propri figli con i nomi di alcuni tra i personaggi più noti al mondo in tutti i campi. Tanti sono gli esempi dei Diego nati in Argentina negli anni ottanta (in onore al grande Diego Armando Maradona) e molti sono i bambini che sono stati chiamati Ronaldo (come il “Fenomeno” Luís Nazário de Lima, ex di Inter, Milan e Real Madrid) in Brasile sul finire degli anni novanta.
Piuttosto che chiamarlo come un campione del calcio brasiliano, i genitori di Marx Lênin hanno optato per rendere omaggio alla memoria e alle gesta dei due rivoluzionari comunisti, Karl Marx e Vladimir Lenin, oltre un secolo dopo la rivoluzione d’ottobre e l’esperienza del socialismo nei paesi dell’Est europeo.
Ma sorprendentemente, lo stesso giocatore brasiliano avrebbe in realtà smentito questa tesi, negando il fatto che il suo nome derivi da quello dei due leader politici comunisti. Secondo il calciatore, il nome “Marx” non sarebbe altro che la storpiatura del nome di suo padre, che all’anagrafe brasiliana fa Antonio Marques Gonçalves. Per quanto riguarda il secondo nome, Lênin, non esisterebbe ancora oggi prova che certificherebbe la volontà dei suoi genitori di chiamarlo così in onore del protagonista delle rivoluzioni in Russia del ventesimo secolo.
Marx Lênin si è detto del tutto disinteressato alla politica. Anzi, ha riferito in una recente intervista di non aver mai esercitato il suo diritto al voto. Marx Lênin è un classe 2000 ed ha cominciato a giocare a calcio sin da giovanissimo tra le fila del Flamengo, dove subito si è messo in mostra contro i pari età, tuttavia mai suscitando il vero interesse dello staff tecnico della squadra maggiore. Quest’anno avrà la sua grande occasione di mettersi in mostra in Russia e di conquistare con il suo talento (e non soltanto grazie al suo nome) una nazione intera.