Quando una vacanza può trasformarsi in un incubo: il caso Maguire
Il capitano dello United Maguire, invece di rilassarsi a Mykonos, ha vissuto attimi di terrore
Cosa è successo a Harry Maguire a Mykonos?
Godere del meritato riposo che solo una vacanza estiva sa offrire dovrebbe essere una manna dal cielo per i professionisti che hanno lavorato sodo per un anno intero. Dovrebbe, appunto: a quanto parte ci sono vacanze che possono trasformarsi in incubi, e il capitano del Manchester United ne sa qualcosa. Harry Maguire,sbarcato a Mykonos con amici e fratelli,oltre a non aver approfittato del sole più caldo e delle spiagge più belle di questa famosa isola greca è riuscito a mettersi nei guai. In che modo? Il calciatore e il suo seguito, dopo aver trascorso una notte folle in un locale,sono stati coinvolti in una rissa con alcuni turisti. Non solo: la sorella Daisysarebbe stata narcotizzata da un gruppo di albanesi cheavrebbe provato in tutti i modi di sedurla.Una volta che il parapiglia si è concluso a suon di calci e pugni, Maguire avrebbe cercatodi condurre Daisy all’ospedale per accertamenti ma il taxi lo avrebbe scortato al più vicino posto di polizia dovesarebbe stato malmenato, insieme a due suoi amici, da alcuni poliziotti in borghese. Il condizionale in questi (strani) casi è d’obbligo. La serata alla fine si è conclusa con i seguenti capi d’accusa per il capitano dello United: condotta violenta, tentata corruzione e insulti. La conseguente condanna è stata di 21 mesi e 10 giorni di reclusione, pena poi sospesa. Il protagonista di questa vicenda, ancora tutta da chiarire, ha deciso di dire la sua nel corso di un’intervista alla BBC: ”Non sento di dovermi scusare con nessuno, le scuse si fanno quando hai fatto qualcosa di sbagliato. Non lo auguro a nessuno. Ovviamente la situazione ha reso le cose difficili per uno dei club più grandi del mondo, quindi mi dispiace aver messo in mezzo i tifosi e la società, ma non ho fatto nulla di sbagliato.”Maguire avrebbe poi concluso:”Mi hanno picchiato molto sulle gambe, ero in preda al panico. Paura, paura per la mia vita. Mi sono trovato in una situazione che poteva succedere a chiunque e ovunque. Io so cosa è successo quella notte, so la verità”.Ma di quale verità starebbe parlando?
Una spy story?
Di una cosa siamo certi: Harry Maguire non dimenticherà mai questa vacanza a Mykonos, che idealmente avrebbe dovuto essere un’occasione per ricaricarsi in vista della prossima stagione. Il giocatore invece è stato caricato di botte, soprattutto alle gambe, durante una pazza sera trascorsa in compagnia della sorella, del fratello e di un gruppo di amici. Il racconto della nottata risulta ancora oggi nebuloso, come detto in precedenza, e si caratterizza per fatti degni di una spy story: possibile che il taxista, che avrebbe dovuto portare la sorella Daisy all’ospedale poiché narcotizzata da un gruppo di albanesi, abbia volutamente sostato in una stazione di polizia dove agenti della polizia in borghese erano pronti a picchiare Maguire e i suoi amici? Onestamente non crediamo alle tesi cospirazioniste, come non crediamo a Harry quando sostiene che il pestaggio con le forze dell’ordine non è stato casuale e le accuse sarebbero addirittura una montatura. Chissà cosa pensa mister Solskjær di quanto è successo al suo capitano…
Ripartire con la testa sulle spalle Immaginiamo che il Manchester United sia furioso per l’accaduto, visto che Maguire non è semplicemente un calciatore ma èil capitano della squadra, e in quanto tale dovrebbe mantener eun comportamento esemplare. Al di là delle scuse, l’atleta ora è chiamato a riflettere su ciò che ha fatto e a ripartire con la testa (finalmente) sulle spalle. Basta sciocchezze: è ora di lavorare e di lavorare bene perché la stagione che sta per partire è densa di appuntamenti.