Finale Champions League, appuntamento con il destino per il Paris Saint-Germain
Pronostici Champions League, come arrivano le due squadre in finale
Più di un miliardo di euro. Questa è la cifra che l’imprenditore ed ex tennista professionista Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, delegato del fondo sovrano qatariota Qatar Investment Authority a presiedere il board del club calcistico più illustre della capitale francese, ha speso in circa dieci anni a Parigi. Dal 2011 sono sbarcati al Parco dei Principi i migliori giocatori del mondo, pagati letteralmente a peso d’oro, da Zlatan Ibrahimovic a David Beckham per finire all’astro nascente del calcio mondiale Kylian Mbappé, costato complessivamente quasi 180 milioni di euro (il secondo acquisto più oneroso di sempre della storia del calcio). L’obiettivo? Portare nel più breve tempo possibile il nome dei parigini sul tetto d’Europa.
Al netto dei sette scudetti vinti in Ligue 1 negli ultimi otto anni, il PSG, tuttavia, non ha mai brillato tra le big del vecchio continente, arrivando nelle ultime stagioni al massimo a conquistare i quarti di finale della Champions League.
Si tratta, in sostanza, di una debacle assoluta, almeno fino a quest’anno, quando domenica 23 agosto a Lisbona Les Parisiens del tecnico tedesco Thomas Tuchel avranno l’opportunità di giocarsi la finale del trofeo europeo più ambito, andando a sfidare i campioni di Germania del Bayern Monaco, già cinque volte vincitori della coppa dalle grandi orecchie.
Ancora novanta minuti (più eventuali tempi supplementari e calci di rigore) separano la franchigia francese da un verdetto atteso ormai da troppo tempo. La cifra totale degli investimenti licenziati da Al-Khelaïfi è stata di un miliardo e 268 milioni di euro, ammontare che è servito a chiudere 43 diverse operazioni di mercato. Tra i primi giocatori ad abbracciare, ormai un decennio fa, il nuovo ed ambizioso progetto del Paris Saint-Germain ricordiamo Thiago Silva e Javier Pastore (entrambi pagati 42 milioni di euro), Edinson Cavani (65 milioni di euro), Angel Di Maria (63) e David Luiz (49,5).
Oltre al già citato Mbappé, la proprietà qatariota del sodalizio parigino nel 2017 si è concessa il lusso di sborsare 222 milioni di euro per pagare il cartellino del brasiliano Neymar (al Barcellona), ad oggi l’operazione di mercato più costosa mai eseguita da un club di calcio. In definitiva, la squadra parigina ha messo in campo qualcosa come 685 milioni di euro solo per la firma dei contratti ed il pagamento degli stipendi (fino ad oggi) di Neymar e Mbappé; a questo dato, si aggiungano i 306 milioni di euro elargiti per i vari centrocampisti approdati a Parigi (tra cui l’italiano Marco Verratti nel 2012 per 12 milioni di euro), i 247 milioni di euro per i difensori e i 28 milioni di euro per i portieri (tra cui anche Gigi Buffon).
Un altro dato interessante a livello statistico vede la Spagna e la Liga in cima alla classifica dei campionati dove il Paris Saint-Germain ha speso di più (con 333 milioni di euro); al secondo posto troviamo l’Italia e la Serie A con 323 milioni mentre, sul gradino più alto del podio, la Ligue 1 di Francia con 214 milioni.
In Portogallo, il PSG è pronto a scrivere la storia, non solo per la città di Parigi e per tutto il movimento calcistico francese (che ha visto vincere sinora soltanto una volta la Champions League con l’Olympique Marsiglia), ma anche per la multimiliardaria proprietà qatariota che mira a piantare la propria bandiera sulla vetta dello sport più seguito al mondo, in un più ampio risiko geopolitico nel Medio Oriente che vede i sovrani del Qatar contrapporsi a quelli degli Emirati Arabi Uniti (proprietari degli inglesi del Manchester City dal 2008).