Anche quest’anno i giganti della NBA scenderanno in campo il giorno di Natale per quella che, a tutti gli effetti, è diventata ormai una tradizione, non solo sportiva, nei palazzi dello sport oltreoceano.
La lunga stagione in NBA è scandita ogni anno (tranne in casi eccezionali) da alcune date da segnare con il circoletto rosso sul calendario. Si parte dalla serata del primo tip-off, ovvero dalla prima giornata della stagione regolare (che solitamente si tiene a fine ottobre), per passare alla serata di Halloween, una vera e propria festa che vede coinvolti tutti i giganti del campionato NBA, impegnati a travestirsi con i costumi più originali.
Il pomeriggio e la sera del 25 dicembre (in realtà, in Italia sarebbe la notte tra Natale e Santo Stefano), milioni di appassionati dello sport made in USA di tutto il mondo si danno appuntamento per uno dei momenti della stagione NBA più attesi (al pari del fine settimana dell’All Star Game o dell’inizio dei playoff), in cui a sfidarsi solitamente sono le squadre più quotate e a scendere in campo i migliori giocatori e i futuri candidati al titolo di MVP dell’anno.
NBA a Natale, ecco chi scenderà in campo
Sarà così anche per il 2020, con il calendario che ha previsto cinque gare che dovranno disputarsi a Natale: scenderanno in campo i Miami Heat contro i New Orleans Pelicans di Nicolò Melli, i Milwaukee Bucks (che hanno appena ri-firmato Giannis Antetokounmpo per i prossimi cinque anni alla cifra record di 228 milioni di dollari) contro i Golden State Warriors (probabile l’esordio dell’italiano Nico Mannion), i Boston Celtics contro i Brooklyn Nets, i Denver Nuggets contro i LA Clippers ed, infine, i campioni in carica dei Los Angeles Lakers di LeBron James contro i Dallas Mavericks.
Le partite della NBA a Natale da ricordare
Ma quali sono state le partite di Natale in NBA che sono rimaste nella storia? Quali personaggi del campionato di basket più famoso al mondo si sono messi in mostra in questa importante giornata dell’anno?
Partiamo dal lontano 1985 e dalla memorabile sfida del Madison Square Garden di New York tra i Knicks padroni di casa e gli acerrimi rivali dei Boston Celtics della leggenda Larry Bird. Quello fu un pomeriggio assolutamente da ricordare per tutti i tifosi di New York accorsi al tempio dello sport della Grande Mela. I Knicks, in quell’occasione, riuscirono a recuperare uno svantaggio di 25 punti e battere, dopo due tempi supplementari, i Celtics. A mettersi in mostra fu un imberbe Patrick Ewing (allora al debutto assoluto in NBA) che mise a referto 32 punti. Al termine di quella stagione, Boston trionfò in finale mentre Ewing si assicurò il premio di rookie dell’anno.
Qualche anno più tardi, l’ufficio marketing della NBA pensò bene di dedicare la giornata di Natale alla rivincita della finale dell’ultima stagione. E fu così che nel 1995 (l’anno del primo ritorno di Michael Jordan) scesero in campo il 25 dicembre gli Orlando Magic di Shaquille O’Neal contro gli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon, con i Magic che qualche mese prima erano stati letteralmente spazzati dai Rockets in finale (4-0). Orlando giocò una gara quasi perfetta, riuscendo alla fine a vincere soltanto grazie ad un tiro a tre secondi dalla fine firmato da Anfernee Hardaway, uno dei migliori talenti che abbia mai calcato i parquet in NBA.
Ci spostiamo rapidamente nel 2004 per trovare in campo ancora una volta O’Neal, stavolta protagonista con i suoi Miami Heat nella sfida contro i Los Angeles Lakers dell’ex compagno Kobe Bryant. Ecco, quella non fu esattamente una partita tra amici o ex colleghi di squadra, piuttosto un duro scontro dove i due (le cui strade si erano separate qualche mese prima) non se le mandarono a dire. Alla fine il compianto Bryant segnò 42 punti ma gli Heat ottennero la vittoria.
Lakers e Bryant, infine, ancora protagonisti a Natale del 2008 nella rivincita della finale della stagione precedente con i Boston Celtics (che avevano conquistato l’anello battendo Los Angeles 4-2). La formazione della città degli angeli impose lo stop ai campioni in carica, con il tecnico dei Lakers, Phil Jackson, che centrò quella sera la sua millesima vittoria come allenatore in NBA (il più veloce a farlo). Manco a dirlo, quell’anno furono i Lakers a trionfare e Jackson vincere il suo decimo anello.