I colpi più importanti del calciomercato di gennaio
Quali squadre si sono rinforzate?
Affari d’oro invernali oppure no?
E anche questa volta ci siamo lasciati il calciomercatoalle spalle: il 1 febbraio alle ore 20:00 si è infatti ufficialmente chiusa la sessione invernale che ha visto pochi e poco significativi cambiamenti di casacca. Certo, qualcosa è successo – e ora vi diremo cosa – ma ci saremmo aspettati di più. Se fosse andato in porto lo scambio Džeko-Sanchez, suggestione di una notte, forse il nostro giudizio sarebbe stato diverso. Tuttavia “con i se e con i ma non si fa la storia”, dunque concentriamoci su ciò che è accaduto. Sono state poche le squadre che hanno acceso i fuochi d’artificio ma tra queste ci sono Milan, Siviglia e Marsiglia. Il Diavolo ha ingaggiato una ex conoscenza del calcio nostrano che in Qatar, all’Al-Duhail, stava solo svernando. Di chi stiamo parlando? Di Mario Mandžukić. L’ex attaccante della Juventus, molto apprezzato a Torino per il suo spirito di sacrificio e per la voglia di lottare per la squadra, è atterrato a Milano con la volontà di tornare a giocare ai massimi livelli. Oltre a lui sono arrivati due giovani interessanti come Meité dal Torino e Tomori dal Chelsea. Non ci saremmo mai aspettati un suo addio alla Serie A, visto che era stato accostato più volte a Inter, Roma e Lazio, e invece ha fatto le valigie e se ne è andato in Spagna. Stiamo parlando del Papu Gómez che d’ora in avanti giocherà per il Siviglia. Un bell’acquisto per la squadra allenata da Lopetegui che quest’anno sta puntando in alto. Chi non ha puntato in alto, ma a calcio doveva pur ricominciare a giocare, è stato Milik che ha accettato di vestire la maglia del Marsiglia. Continuare a fare panchina al Napoli non aveva alcun senso, considerando che a giugno ci sarà Euro 2021.
Altri “colpi minori”
Senza nulla togliere al ritorno di Rugani in Italia, e precisamente a Cagliari, e a quello di ElShaarawy, pronto a vivere una seconda giovinezza sportiva con la maglia della Roma, i colpi di calciomercato degni di nota sono stati solo quelli che hanno avuto come protagonisti Mandžukić, Gómez e Milik. L’ex torre juventina, tanto amata da Allegri, ora giocherà nel Milan, l’ex capitano dell’Atalanta, dopo le furiose litigate con Gasperini, ora incanterà Siviglia con le sue pazzesche giocate e l’ex bomber del Napoli, da mesi separato in casa, cercherà miglior fortuna al Marsiglia. Gennaio, insomma, ci ha regalato alcune emozioni ma non intense come speravamo. Va detto però che il calciomercato più interessante, e talvolta più folle, di solito è quello estivo. E di cose interessanti a giugno 2021, soprattutto se guardiamo agli svincolati, ne accadranno eccome! Ogni riferimento è puramente casuale ma fino a un certo punto visto che tra i protagonisti ci sarà un certo Leo Messi. Ma torniamo a noi. Pellè, il bomber giramondo, ora giocherà per il Parma, Musacchio, ex difensore di belle speranze del Milan, invece per la Lazio e Strootman, centrocampista di spessore internazionale, per il Genoa. Non dimentichiamoci poi di Llorente all’Udinese – un altro bel colpo per i bianconeri dopo Deulofeu – di Saponara allo Spezia, di Malcuit alla Fiorentina, di Lasagna al Verona e del duo Mandragora-Sanabria al Torino. Ah, dimenticavamo: il Cagliari, oltre a Rugani, si è rinforzato inserendo Nainggolan, Duncan e Asamoah. Non male per una squadra, quella rossoblù, che quest’anno sta lottando per non retrocedere.
And the winner is…
Ok, vi abbiamo elencato i principali colpi di mercato, ma, tirando le somme, qual è la squadra che si è più rinforzata? La risposta è Milan: la squadra rossonera è quella che ha sfruttato maggiormente il mercato di riparazione, come viene solitamente chiamato quello di gennaio, inserendo in rosa il navigatoMandžukić e i giovani Meité e Tomori. Pioli e la società, ormai lo sappiamo, hanno scelto di puntare prevalentemente su calciatori di prospettiva, da far crescere nel tempo, e meno su quelli esperti, che potrebbero far vincere già da subito. Complimenti dunque al Milan che si è dato molto da fare. La stessa cosa non può dirsi per Inter e Juventus che per tutto gennaio sono state alla finestra a guardare.