I rossoneri per il sogno scudetto, i biancocelesti per il sogno rimonta
Ssshh, fate piano altrimenti potrebbero svegliarsi. Ssshh, non fate troppo rumore perché il loro sogno scudetto va goduto fino all’ultimo istante, e dopo 25 risultati utili consecutivi sarebbe un peccato destarli. Già ci penserà mercoledì sera la Lazio a provare a riportare con i piedi per terra questo Milan che non ne vuole sapere di abbandonare la vetta della classifica a favore di squadre più attrezzate come Inter o Juventus. Nossignore. Anzi vi diremo di più: i rossoneri quest’anno hanno fretta di vincerle tutte, o almeno così la pensa Leao che in 6 secondi e 76 centesimi ha segnato il goal più veloce della storia della Serie A contro il Sassuolo. E come biasimarlo visto che senza Ibra e molto probabilmente senza Rebić nel suo nuovo ruolo di “prima punta ad interim” dovrà dare il massimo per aiutare i compagni, privi dei loro punti di riferimento avanzati, a proseguire l’inarrestabile cavalcata. La squadra più giovane del campionato – con il Sassuolo l’età media dei rossoneri è stata di 22,3 anni – dopo 13 partite senza perdere (0 sconfitte in questa stagione) e 25 risultati utili consecutivi nel 2020 non vorrà certo fermarsi prima di Natale contro la Lazio, che con il Napoli ha strameritato di vincere ma ha pur sempre affrontato un avversario che definire frastornato a causa delle tante assenze è un eufemismo. Non vogliamo sminuire l’impresa della squadra di Inzaghi, ci mancherebbe, ma il vero test per capire se rimonta biancoceleste in campionato sarà, sarà proprio con il Milan.
La squadra favorita
Forse di misura ma sarà il Milan a imporsi mercoledì sera. Come mai? Perché nonostante un centrocampo tutto da inventare, a causa della squalifica di Kessié e dell’infortunio all’adduttore destro di Tonali, e un attacco “snaturato”, con Leao come prima punta, i rossoneri hanno dimostrato di essere una squadra che al di là degli uomini riesce sempre a portare a casa la partita grazie al grandissimo carattere. Questo aspetto farà la differenza perché, diciamocelo, alla Lazio se le cose girano storte in campo difficilmente riesce a raddrizzarle (vedi match con il Verona). Certo, la vittoria contro il Napoli privo di stelle, che ormai sta perdendo il treno scudetto, è stata importante ma ora il prossimo avversario è il non plus ultra di questo campionato.
Il nuovo Milan (d’attacco)
Senza le sue due prime punte, Ibrahimović e Rebić, il Milan contro il Sassuolo si è dovuto reinventare in avanti, e così succederà anche contro la Lazio. Il modulo di gioco utilizzato nella gara vinta con i neroverdi è stato sì il solito 4-2-3-1, ma schierando Leao quale terminale offensivo ha cambiato completamente modo di giocare. Se con lo svedese e il vice croato i tre trequartisti approfittano degli spazi creati da questi due attaccanti puri per inserirsi e fare male, con il portoghese a ridosso della porta avversaria, che ha caratteristiche da centometrista e non da smista-palloni, difficilmente potranno farlo. Il loro compito sarà verosimilmente quello di innescarlo (come già successo con il Sassuolo), altrimenti la manovra d’attacco risulterà sterile. Il portoghese, adattato in un ruolo non suo visto che dà il meglio di sé partendo da dietro, più che sostenere l’attacco dovrà dunque essere sostenuto da Çalhanoğlu, Diaz e Saelemaekers. Il “nuovo Milan” se vorrà fare male alla Lazio non potrà giocare diversamente. Aspettando sua Maestà Ibra e con Rebić forse in panchina mercoledì sera, la fortuna dei rossoneri passerà dai piedi dei suoi fantasisti.
La solita Lazio
Anche la Lazio deve fare i conti con gli infortunati. Le assenze di Leiva, Parolo, Correa e Fares sono da tenere in considerazione contro i rossoneri. Schierare Escalante nel ruolo di regista di centrocampo al posto del brasiliano è un azzardo perché il giocatore non ha la qualità necessaria per dirigere con maestria la linea mediana. Non solo: non poter inserire Correa vicino a Immobile peserà in avanti perché Caicedo rispetto all’argentino è sì più forte fisicamente ma anche più prevedibile nei movimenti. Detto questo, la Lazio si posizionerà con un 3-5-2, non snaturandosi come questo Milan in totale emergenza, e giocherà il suo solito calcio fatto di improvvise folate e grande imprevedibilità. Le invenzioni di Luis Alberto e Immobile sono le armi più affilate dei biancocelesti che sanno farsi valere anche sulle palle inattive. Occhio Milan dei sogni!