Ansu Fati e Pedri, a Barcellona il dopo Messi è già cominciato
I 17enni Ansu Fati e Pedri protagonisti del nuovo Barcellona
In Spagna sono già stati ribattezzati “i figli di Koeman”, mentre nel resto del vecchio continente hanno già conquistato le prime pagine di tutti i quotidiani sportivi. Stiamo parlando di Ansu Fati e Pedro González López, meglio noto come Pedri, entrambi centravanti classe 2002, il primo uscito da La Masia de Can Planes, ovvero l’accademia dove negli anni si sono formati tutti i fuoriclasse del vivaio del Barcellona, da Andrés Iniesta a Xavi fino a Lionel Messi.
I due sono diventati nel giro di pochissime partite due punti fermi del nuovo Barça tanto da scrivere già il proprio nome tra quello dei marcatori dell’edizione 2020/2021 della Champions League (entrambi contro il Ferencvaros). Di più, Ansu Fati, dopo il gol segnato a San Siro contro l’Inter un anno fa, è diventato l’unico under-18 ad aver messo a segno due gol nella competizione continentale più prestigiosa, di fatto stracciando i precedenti record d’età di Bojan Krkić (ex canterano del Barcellona, visto anche in Serie A con la maglia della Roma e del Milan) e Kylian Mbappé.
Pedri, che è di qualche settimana più giovane del collega blaugrana, contro la formazione ungherese ha segnato il suo primo gol in campo europeo (subentrando proprio a Fati) e, prima del trasferimento in Catalogna dalle Canarie (giocava nel Las Palmas), è stato a lungo inseguito anche dagli scout del Real Madrid che, tuttavia, hanno mollato la presa vista la decisione del giocatore di scendere in campo con i blaugrana.
Per i due ragazzini terribili del Barcellona questa sarà una annata decisiva, soprattutto per la loro giovanissima carriera. E poco conterà se, alla fine, riusciranno a portare a casa qualche trofeo di squadra: l’obiettivo sarà quello di farsi trovare pronti per il prossimo anno quando, con buona probabilità, Re Leo Messi abdicherà dal trono blaugrana, scegliendo, come promesso, di proseguire la sua carriera altrove (anche se l’addio di Josep Maria Bartomeu ed il probabile ritorno di Joan Laporta nel 2021 al vertice della presidenza del sodalizio catalano potrebbero convincere la Pulce a restare definitivamente a Barcellona).
Da loro (e dagli altri ragazzi prodigio come Sergiño Dest e Francisco Trincão) ripartirà quest’anno il Barça di Koeman (che in passato ha avuto l’onore di lanciare altri fuoriclasse del calibro di Zlatan Ibrahimović all’Ajax, Sadio Mané e Virgil van Dijk al Southampton). Il tecnico olandese avrà sulle sue spalle tutto il peso e la responsabilità di far tornare grande una squadra che negli ultimi 18 mesi ha subito sconfitte ed umiliazioni, in Spagna come in Europa (ancora brucia la sconfitta per 8-2 maturata contro il Bayern Monaco nella precedente edizione di Champions League).
Osannato dai più grandi
Se di Ansu Fati (nel giro della nazionale spagnola di Luis Enrique dove ha già segnato un gol) non si faceva altro che parlare bene già la scorsa stagione, il nome di Pedri è balzato alla ribalta proprio quest’anno grazie alle prove maiuscole offerte in campionato ed in Champions League, in particolare a Torino contro la Juventus dove ha strappato applausi anche da parte di grandi ex come Claudio Marchisio e Javi García.
Tuttavia sarà il solo Fati, nonstante un infortunio al menisco che lo terrà lontano dai campi per 4 mesi, a contendere ai vari Erling Håland, Phil Foden, Jadon Sancho, Sandro Tonali e Rodrygo il titolo di Golden Boy 2020 (ovvero il premio che viene conferito dalla stampa sportiva al miglior giovane in Europa). Ma questo non importa, anche perché il talentino blaugrana avrà altre chance e ben altri palcoscenici per mettersi in mostra, con la speranza di riportare il Barcellona lì in alto e di vedere il suo nome iscritto assieme a quelli dei grandi campioni della storia della società blaugrana.